vi guardo e mi emoziono…
non è la bellezza delle foto, quella è soggettiva, ma la stampa!
la carta, reale tra le dita… la sensazione tattile… respirare l’odore Hahnemühle a occhi chiusi… e poi la botta visiva del bianco e nero ipercontrastato e onirico che è quasi materia e carbone e luce… polvere depositata dopo tutto questo tempo… granello dopo granello si è fatta immagine…
ora siete come vi volevo.
poche “purtroppo”, non una selezione naturale ma una faticosa violenza di falce e cesoie che vi ha elette a rappresentanza di qualcosa che doveva essere un libro e che ora già vuole essere altro…
domani usciamo, vi porto a fare un giro nel mondo… Milano è una grande città che fagocita tutto, ma dimenticavo… io non lo sono, ma voi si, voi siete newyorkesi!